Come l'industria alimentare ci ha ingannato e continua a farlo| Marketing Alimentare
“Come l’industria alimentare ci ha ingannato e continua a farlo” sintetizza molto bene le pratiche e le strategie adottate dalle multinazionali alimentari per alimentare un sistema malato obesogeno. #marketing alimentare
Massimiliano Vassallo
6/26/20243 min leggere


¶ È ingenuo pensare che i colossi del settore intendano comportarsi con particolare sensibilità sociale: l’obiettivo della grande produzione è unicamente quello di fare profitti e conquistare nuove quote di mercato battendo i concorrenti.
Tale obiettivo è però raggiunto a un prezzo che il consumatore non è cosciente di pagare, creando cioè comportamenti compulsivi e vere e proprie dipendenze alimentari.
👉🏼 Oggi naturalmente gli scienziati si rivolgono al cervello 🧠 mediante risonanza magnetica funzionale (fMRI) per capire il potere di attrazione del cibo e la nostra capacità, o incapacità, di controllarne il consumo.
Era già accertato che l’ingestione di zucchero provoca l’attivazione del nucleus accumbens e di altre aree cerebrali note nel loro insieme come centri della gratificazione, che generano intense sensazioni di piacere quando ci dedichiamo ad atti di autoconservazione come l’alimentazione.
Gli scienziati hanno studiato la reazione del cervello ai cibi pronti (ultraprocessati) e a droghe come la COCAINA e hanno concluso che alcune droghe raggiungono il loro potere di attrazione e la caratteristica di dare dipendenza seguendo gli stessi canali neurologici sviluppati in origine dai nostri corpi per il cibo.
👉🏻 I clienti fedeli vengono definiti dalle aziende «forti utilizzatori»: un termine, osserva l’autore, «che evoca un’immagine di tossici alla ricerca della loro dose».
Se lo zucchero, con il suo deciso e velocissimo assalto al cervello, è la METAMFETAMINA degli ingredienti dei cibi a preparazione industriale, i grassi sono gli OPPIACEI, incantatori dagli effetti meno evidenti, ma non meno potenti.
¶ Se noi consumatori siamo schiavi di zucchero, sale e grassi, che rendono irresistibili i cibi pronti, i produttori stessi non possono rinunciare alla loro presenza: in mano loro, «il sale, lo zucchero e i grassi ... non sono sostanze nutritive quanto piuttosto armi, armi che certo sfoderano per sconfiggere la concorrenza, ma anche per indurci a tornare ancora per altri acquisti».
Con buona pace delle conseguenze per la nostra salute. ☠️
Per vendere non è possibile prescindere da una buona dose dei tre ingredienti di elezione, perché lo zucchero, oltre a addolcire, aggiunge volume e consistenza; i grassi esaltano la sensazione al palato; con poco sale, molti prodotti perdono la loro «magia». 🧪
Per questo: le società del settore alimentare ne studiano e controllano l’utilizzo in maniera sistematica e nei loro laboratori gli scienziati calcolano il "Bliss point" (il Punto di beatitudine), ossia «l’esatta quantità di zucchero, grassi o sale che spedirà i consumatori al settimo cielo».


GRASSI, DOLCI, SALATI - Michael Moss, giornalista investigativo del «New York Times» e premio Pulitzer
La salute, la dieta, lo sport, il benessere dipendono dalle tue scelte.
Metti un punto e ricomincia dalle cose vere.
📚Centinaia di studi epidemiologici e metanalisi confermano che consumare cibo ultra-processato danneggi la salute e accorci la vita.
➤Questo è dimostrato dal fatto che la British Medical Journal, una delle riviste scientifiche internazionali più rinomate, ha dimostrato attraverso uno studio (https://doi.org/10.1136/bmj-2023-077310) che analizza le evidenze di 45 meta-analisi, coinvolgendo quasi 10 milioni di partecipanti, l’esistenza di associazioni dirette tra l'esposizione a cibi ultra-processati e 32 parametri di salute tra cui: mortalità, cancro, cattiva salute mentale, respiratoria, cardiovascolare, gastrointestinale e metabolica.


Dott. Massimiliano Vassallo
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Biologo Nutrizionista
Specialista in Scienza dell'Alimentazione
Specialista in Nutrizione clinica e sportiva
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